Salve cari lettori, non c’è niente di più rilassante che dondolarsi sull’amaca dei pensieri, cullati da queste giornate ancora miti e soleggiate di una stagione che sembra non volgere al termine; allora approfittate per concedervi una pausa, e visitate “Il Giardino dei miei pensieri”, che questa settimana giunge al 25° appuntamento. Le temperature sono ancora tiepide e piacevoli, allora che ne dite di una bella escursione in montagna? Sì, oggi vi porto a Lama dei Peligni.
Situato a 669 mt di altitudine, il paese è situato tra il fiume Aventino e le falde meridionali del massiccio della Majella, in provincia di Chieti. Vario si presenta l’ambiente di Lama dei Peligni, si va dalla zona di minor altitudine in cui prevalgono vasti querceti passando per le ripide balze rocciose abitate da scoiattoli, caprioli e cinghiali, sino a territori pianeggianti posti in alta quota in cui vegetano le stelle alpine appenniniche.
Il nome “Lama” deriva dal termine prelatino “lamatura” che significa “terreno dove l’ acqua ristagna”.” Dei Peligni” venne aggiunto successivamente nel 1863 ritenendo che il popolo dei Peligni si fosse esteso fino all’Aventino.
Il ritrovamento di reperti preistorici e romani testimoniano insediamenti abitati molto antichi, le prime notizie sul borgo medievale risalgono infatti al Xll secolo. Il territorio fu abitato sin dall’epoca preistorica, come testimoniato da una serie di pitture rupestri rinvenute nelle grotte della zona, e dai resti di un villaggio di epoca neolitica.
Il borgo si presenta agli occhi del visitatore come un grazioso centro storico ricco di monumenti da visitare, come la Chiesa Rinascimentale dedicata ai SS Nicola e Clemente, l’Eremo della Grotta S. Angelo, Chiesa di S. Maria della Misericordia e Convento di S. Antonio da Padova Chiesa di S Rocco, Chiesa di S. Pietro e ancora l’ottocentesco Palazzo Verlengia, Palazzo dei Baroni Tabassi, Palazzo Ducale, il Museo Naturalistico archeologico “Maurizio Locati”, dedicato all’omonimo sociologo che si adoperò per la reintroduzione dei camosci nel parco nazionale della Majella.
Il cuore verde del borgo è rappresentato anche dal giardino botanico dove sono custodite circa 500 piante della Majella , e l’Area Faunistica del Camoscio, luoghi che rimettono in contatto con l’autenticità della terra, e in queste aree si organizzano incontri, percorsi e attività didattiche.
Lama dei Peligni offre tra le notevoli attrattive naturali le sue grotte: la Grotta del Cavallone e la Grotta S. Angelo; quest’ultima si apre a 985 mt di altitudine sopra un impressionante burrone del massiccio della Majella, ed è da tempi antichissimi oggetto del culto dell’Arcangelo Gabriele.
Le grotte del Cavallone sono un complesso di cavità naturali che per la selvaggia bellezza e per la maestosità dello scenario, D’ Annunzio la prescelse per ambientarvi il secondo atto de “La Figlia di Iorio”. Si trovano nel cuore del Parco Nazionale della Majella a circa 1475 mt di altitudine, e si estendono in tutta la loro lunghezza nel comune di Lama dei Peligni.
Il contesto naturalistico nel quale si trova il paese è di gran pregio, per cui la natura da vivere con escursioni a piedi o a cavallo, ammirando grotte o aree protette, è uno dei motivi che inducono a visitare questa località insieme al suo patrimonio storico culturale.
Lama dei Peligni ha ottenuto il riconoscimento di Bandiera Arancione, ovvero il riconoscimento di qualità turistico ambientale, poichè garantisce un’esperienza turistica di qualità, alla scoperta di luoghi di cultura e tradizioni fuori dai flussi turistici convenzionali, e l’assegnazione di tale riconoscimento valorizza le risorse locali, incentivando la cultura dell’accoglienza, l’artigianato e le produzioni tipiche, dando impulso alla imprenditorialità locale.
Lama dei Peligni
Lama dei Peligni è meta ideale per gli appassionati della natura, del benessere, del relax e dello sport; si possono fare escursioni, trekking, passeggiate con zaino in spalla, arrampicate per godere dello splendido panorama che questo luogo offre. Per gli amanti della cucina ci sono molti prodotti tipici locali di alta qualità, degustabili durante feste popolari, sagre e nelle trattorie tipiche.
Tra le prelibatezze più invitanti si ricorda la “sfogliatella di Lama”, che risale al 1900, un dolce semplice e raffinato al tempo stesso, la cui produzione è molto complessa e conserva una morbidezza eccezionale.Altre ricette tipiche sono sagne e tacconi, le pizzelle e pallotte cacio e uova.
Lama dei Peligni è la destinazione ideale per chi ama la natura , la storia, l’arte, la cultura e la degustazione di prodotti tipici enogastronomici. È un borgo che soddisfa i naturalisti perchè possono spaziare tra escursioni e passeggiate tra paesaggi incontaminati, i letterati perchè è il paese dove Gabriele d’Annunzio ambientò “La Figlia di Iorio”, i fervidi cristiani per i numerosi luoghi di culto, e infine i buongustai che sanno apprezzare le prelibatezze locali.
Allora vale davvero la pena affrontare le larghe svolte che conducono fino a Lama dei Peligni. Venite, vi aspettiamo.
A presto.
Katiuscia
Leggi tutti gli articoli di Katiuscia
Non perderti le nostre novità!!!
Commenta per primo